Carlo Comini nacque a Firenze il 17 marzo 1891, dove si diplomò al Regio Istituto Tecnico G. Galilei. Proseguì gli studi alla Scuola Normale Superiore di Pisa, senza tuttavia concluderli a causa del suo trasferimento a Roma: nell’anno 1915 risulta infatti iscritto alla Regia Scuola di Applicazioni per gli Ingegneri della capitale. Costretto a interrompere gli studi a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale, che lo vide partecipe come tenente a Belluno, intraprese la carriera di ingegnere civile in Veneto, svolgendo inizialmente l’attività di perito per conto del Commissariato alle Terre liberate, che lo incaricò di quantificare i danni causati dalla guerra in tutta la vallata dell’Astico (nell’Alto vicentino) e, dal 1920, di provvedere alla stima per l’alienazione del materiale appartenuto alle truppe. In questi anni si stabilì in modo permanente in zona (Chiuppano), aprendo uno studio tecnico a Piovene e impegnandosi in un’intensa attività nel campo dell’edilizia pubblica, favorita dalle numerose commesse provenienti dai diversi comuni del territorio limitrofo, tra i quali la stessa Piovene, Velo, Caltrano, Cogollo del Cengio, Thiene, Schio e molti altri. Si distinse in questi primi anni nella progettazione di ponti, scuole e altri edifici, arrivando, nel secondo dopoguerra, a compiere in particolar modo numerose opere comunali: a lui si devono, ad esempio, l’Asilo infantile (1920), l’acquedotto comunale, il cinema, la chiesa arcipretale (1956), le scuole elementari (1957-1961), il municipio (1963) e la caserma dei carabinieri del Comune di Chiuppano, per il quale ideò anche lo stemma e il gonfalone nel 1931.
Gli anni della Seconda guerra mondiale lo allontanarono temporaneamente dalla professione e dall’Italia: richiamato alle armi come capitano e maggiore artigliere nella batteria costiera aggregata alla marina militare, venne assegnato dapprima a Piombino e in seguito alle missioni in Tunisia. A Biserta nel 1943, dopo che gli alleati infransero le resistenze italo-tedesche, venne condotto come prigioniero di guerra negli Stati Uniti e qui internato per due anni.
Al ritorno a Chiuppano, ormai prossimo ai sessant’anni, riprese la sua attività di ingegnere nel periodo che caratterizzò la grande espansione economica industriale dell’Italia, fattore che gli consentì di dedicarsi in particolar modo alle commissioni private (progettazioni civili, lottizzazioni, pratiche successorie, catastali, collaudi di opere progettate da geometri, ecc.).
Numerosi lavori vennero da lui portati a termine durante tutto il corso degli anni Settanta e presumibilmente fino al 1983, a cui risalgono gli ultimi progetti tecnici autografi.
Nel 1985, a un anno dalla morte, avvenuta ad Arcugnano il 21 marzo 1986, all’età di 95 anni, decise di donare il proprio Archivio professionale al Comune di Chiuppano, che scelse di conservarlo a Palazzo Colere, sede della Biblioteca Civica e un tempo abitazione dell’ingegnere stesso.
Tratto da:
- Relazione soggetto produttore Fondo Comini a cura di Sofia Stefani, 2024
- L’ingegner Comini: piccola nota biografica, in Comune di Chiuppano, Il Fondo Comini, inventario sommario a cura di Matteo Dal Santo, 1995, nn [alla lettera C];
- Comini, Carlo, ingegnere (Firenze 1891 – Arcugnano 1986), in SIUSA – Sistema informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, Soggetti produttori – Persone, consultabile qui
Modalità di accesso:
- durante gli orari di apertura della Biblioteca Civica
- telefonando allo 0445 892972
Pagina aggiornata il 05/12/2024